Qualunque sia il progetto d'esistenza nel quale sono impegnato, quel progetto respira con il ritmo dei giorni, delle notti, delle ore.
Il progetto è in continua revisione, aggiornamento, messa in discussione: costantemente indago la direzione, tengo conto e imparo dalle esperienze passate e tratteggio, definisco, sperimento la direzione futura, l'andare.
Postulato questo contesto, il processo che vivo quotidianamente è fatto di giorni, di ore, di momenti.
Quando mi alzo, la mia sfida è immanente, riguarda i minuti che ho davanti, i pensieri, le emozioni, le azioni che accadono e, nell'accadere, creano il tempo.
Quando mi alzo, il mio orizzonte arriva fino a sera, non oltre.
Scelgo di non proiettare oltre l'oggi il mio vivere: mi basta, è già tanto, la sfida è l'essere presente ad ogni pensiero che scorre, ad ogni emozione che sale, ad ogni azione che prende forma.
Oggi basta. Il domani è contemplato nella direttrice esistenziale che rappresenta la sceneggiatura entro cui l'attore si manifesta nei piccoli fatti dell'adesso.
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